IL CONFRONTO E’ LA BASE PER CONOSCERE

Erika è una donna forte, volitiva, che sa quello che vuole e come ottenerlo, la curiosità
è il motore che spinge le sue passioni e la passione più grande che ha è dipingere. Il suo
percorso artistico ripercorre quello del suo collega Paolo Scafetti, tutti e due hanno
seguito le lezioni del maestro Antonio De Waure, all’Associazione Arte Mediterranea,
che li ha instradati e che continua a seguirli nel loro approfondimento della tecnica
pittorica dei colori ad olio. Ma le loro analogie finiscono qui, Erika pian piano si è
distaccata dal naturalismo fotografico, preferendo indirizzarsi in un genere più
stilizzato, tralasciando i particolari a favore di una ricerca estetica che l’ha portata a
focalizzare il contesto in cui si svolge l’azione. Il gesto come mezzo liberatorio,
movimento come sintesi di vita, così com’è la sua indole, presa ed intrapresa con
leggerezza, per alleggerire i carichi così onerosi che essa ci impone, specialmente negli
ultimi anni, tra pandemie e guerre. Le sue pennellate, stese veloci sulla tela, hanno
perso la minuziosità distintiva del soggetto, e si sono mosse libere ad esprimere
l’impressione, il momento più che la figura, l’immagine dilavata dalle emozioni. Così i
suoi gruppi di persone diventano macchia, la coralità della folla perde d’identità, di
dettaglio, e si trasforma in circostanza, in occasione. Essi avanzano compatti, uniti
sotto la pioggia, eleganti sotto i loro ombrelli purpurei, o come moltitudine
fronteggiano l’osservatore, muti, ma non immoti, non statici od inerti, ma, bensì
vibranti nei loro colori primari, tinti di gialli, di rossi e di blu, parte del fondo, ma
nettamente stagliato da esso. La sua curiosità non si esaurisce nella mera esecuzione
del dipinto, che affronta con grinta e con immediatezza esecutiva, ma si spinge oltre,
anche nell’ideare elementi di arredo, personalizzandoli con le riproduzioni delle sue
opere, per esempio una vecchia sedia, che ha reinventato con una tappezzeria che
duplicava un suo olio, è stata notata su Instagram dalla signora Trussardi che ne ha
voluta una per il suo atelier. Dipingere per lei è imperativo per esprimere sé stessa
attraverso i colori, tant’è che le sue ultime sperimentazioni la stanno portando sempre
più verso l’astrattismo. Perché, come le hanno scritto una volta, “Non importa ciò che
dipingi, ma lo straordinario modo che usi per rappresentare te stessa…”Maria Chiara Lorenti